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L’elaborazione del lutto è uno dei momenti più complicati della nostra vita. La perdita di una persona cara, la sua assenza ed il vuoto che ci lascia, producono in noi sensazioni di tristezza e disperazione che sono difficili da superare.

Il lutto è sempre doloroso, non soltanto per l’inevitabile dispiacere di non poter più avere al fianco un affetto importante, ma anche perché impone a chi resta di ridefinire la propria esistenza e trovare un nuovo equilibrio in un sistema di riferimento affettivo e “pratico” sensibilmente modificato.

elaborazione del lutto

elaborazione del lutto

Spesso il dolore è travolgente e può far sperimentare tutta la gamma delle emozioni negative: dallo shock all’incredulità, al senso di colpa, alla rabbia e alla più profonda tristezza, può inoltre intaccare la tua salute fisica, causando problemi di sonno, alimentari o un senso di stanchezza cronica.

Elaborazione del lutto: cosa è precisamente?

Il termine “lutto” fa riferimento al periodo di tempo dopo la perdita di una persona cara e a tutti i sentimenti di dolore collegati.

Esistono diversi modi di affrontarlo, ed è un’esperienza altamente individuale: non esiste un modo giusto o sbagliato per vivere un lutto, lo si vive quindi in base al nostro vissuto, a quello che siamo, alle nostre esperienze ed al tipo di rapporto che si aveva con la persona mancata.

Quello che è giusto sapere è che prima di tutto questo processo ha bisogno di tempo, non lo si può velocizzare e non esiste un periodo giusto a prescindere.

Qualunque sia la sua esperienza, in questo momento è importante essere paziente con se stesso e non giudicarsi o attaccarsi per quello che si sta provando. Insomma non vergognarsi dei proprio sentimenti, ma anzi assecondarli.

Per superare un lutto, occorre sfatare una serie di falsi miti che non ci portano a nulla se non a complicare tutto il processo. Per elaborare un lutto non si può tenere conto di una serie di frasi fatte pronunciate da chi intorno a noi, in buona fede, cerca di risollevare il nostro animo.

E’ bene quindi non ascoltare coloro che vi dicono

….il dolore andrà via velocemente se lo ignori…

E’ sbagliato, perché cercare di ignorare il dolore può renderlo più grande. Affinché ci sia una guarigione reale è necessario affrontare il dolore attivamente, andare incontro ad esso, viverlo, farci avvolgere ci porterà ad un momento di grande sofferenza, ma dopo ci guarirà.

.…è importante “essere forti” di fronte alla perdita…

Sentirsi tristi, spaventati o soli è una reazione normale, non preoccupatevi. Piangere è giusto, non si ha bisogno di mostrarsi forte a tutti costi. Condividere i veri vostri sentimenti può aiutare sia voi che le persone che vi stanno accanto a superare.

….se non riesci a piangere ciò significa che non ti dispiace abbastanza…

Altra grande sciocchezza! Il pianto è una reazione normale alla tristezza, ma non è l’unica. Coloro che non piangono possono comunque sentire il dolore allo stesso livello di intensità, ma avere altri modi per esprimerlo

….andare avanti con la tua vita significa dimenticare la tua perdita…

Andare avanti, invece significa accettare la perdita, ma non dimenticarla. Potete andare avanti e mantenere il ricordo di qualcuno che avete perso come una parte importante di voi. Anzi, più andate avanti più questi ricordi possono diventare parte integrante della definizione di chi siete e di chi diventerete.

Come superare un lutto : Le Fasi 

Elisabeth Kübler Ross è stata una psichiatra svizzera, e viene considerata la fondatrice della psicotanatologia; la sua teoria ha il pregio di spiegare la mutevolezza delle esperienze emotive proprie del lutto.

In questa Teoria di Kübler-Ross  ella ha rappresentato l’elaborazione del lutto attraverso 5 fasi. E’ un modello a fasi, e non a stadi, cioè il superamento di una non esclude che si possa ripresentare. Le fasi possono infatti alternarsi e ripresentarsi più volte, con varia intensità e senza un ordine preciso: le emozioni non seguono regole ma, come si manifestano, così svaniscono, magari miste e sovrapposte.  Queste fasi indicano delle risposte alle emozioni che si provano. Possono durare minuti oppure giorni e passare da una all’altra: non sono lineari.

Ricorda però:

L’elaborazione di una perdita non è un cammino prevedibile. Il dolore può essere intenso, disordinato e confuso. Non c’è da preoccuparsi se le vostre reazioni non rientrano in queste fasi.

Le fasi del lutto quindi secondo la Kübler Ross sono queste:

  1. Negazione: ci aiuta a sopravvivere alla perdita. In questa fase il mondo perde di senso e diventa insostenibile. La vita non sembra avere più senso. Diventiamo insensibili. Ci chiediamo come possiamo andare avanti, se possiamo andare avanti, perché dovremmo andare avanti.
  2. Rabbia: è una fase necessaria del processo di guarigione. Di solito sappiamo più come sopprimere la rabbia che come sentirla. Se siamo disposti a provarla, però, possiamo accedere ad un livello più profondo di consapevolezza. La rabbia è un’altra indicazione dell’intensità dei sentimenti e dell’amore per la persona che non c’è più. Maggiormente ci si permette di provarla più comincerà a dissiparsi. Sotto la rabbia c’è il dolore, il vostro dolore.
  3. Negoziazione: vorremmo che la vita ritorni a quella che era prima e faremmo di tutto per riavere quella persona indietro. Pensiamo a quanto avremmo potuto fare per evitare questa perdita: diagnosticare la malattia prima, fermare l’incidente ecc. Riempiamo le nostre giornate di “se solo avessi…” e in questa fase proviamo un forte senso di colpa.
  4. Depressione: i sentimenti di vuoto si presentano e il dolore entra nelle nostre vite a un livello più profondo di quanto avessimo mai immaginato. Questo stadio depressivo sembra durare per sempre, ma non è assolutamente un segno di malattia mentale. Al contrario, è una reazione appropriata ad una perdita così grande. E va vissuta appieno per arrivare alla guarigione.
  5. Accettazione: Questa fase è il momento in cui si arriva ad accettare la realtà: la persona amata è scomparsa fisicamente e non tornerà più. La maggior parte delle persone non si sente mai bene riguardo alla perdita di una persona cara, ma si impara a vivere con questa consapevolezza, il passato non ha lo stesso insopportabile peso di prima e il futuro ha ripreso colore.

Quando sembra impossibile superare un lutto

Il lutto risolto è frutto di un viaggio, spesso accidentato, attraverso le varie fasi che lo compongono.

Altre volte, però, il dolore si complica quando oltrepassa barriere temporali, e si resta in una spirale di dolore che cresce dentro di noi impedendoci di respirare e di vivere. 

Si tratta del lutto complicato o patologico: quando passano gli anni e la sofferenza è inamovibile, quando il dolore non perde la sua intensità e non è nemmeno diventato una lezione di vita, i “sintomi” normali del dolore si intensificano e si possono sviluppare disturbi depressivi, quadri clinici di ansia e un disadattamento comportamentale che impediscono il normale svolgimento della vita di una persona. I sintomi, quindi, possono causare altri problemi gravi. In questi casi, bisogna intervenire il prima possibile per non aggiungere ulteriore sofferenza a quella già esistente.

La terapia può aiutare a trovare nuovi significati a questa esperienza dolorosa, perché consente di affrontare la perdita che ci ha intrappolato nel dolore.

Conclusioni 

Ricorda quindi che non esiste un tempo “giusto” per viversi il lutto. Il processo di elaborazione dipende da molteplici fattori quali la nostra personalità, l’età, i propri valori e la rete sociale e di supporto; ogni lutto è differente e porta con sé vissuti molto profondi. Con il tempo la tristezza diminuisce e si torna pian piano alla vita quotidiana.

Se hai bisogno di conoscere di più, di parlare con un esperto che può aiutarti nel percorso di elaborazione del lutto, puoi contattarmi anche da qui. La tua Privacy è riservata.